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Salviamo l’Europa e i suoi giovani!

SALVIAMO L’EUROPA E I SUOI GIOVANI!

Tra i problemi che preoccupano i giovani europei ed il loro futuro, rientrano quelli relativi allo sport, alla cultura e all’istruzione.

Cosa sarebbe opportuno attuare per garantire ai giovani e alle future generazioni un avvenire che sia all’altezza delle loro capacità e ambizioni senza privarli di spiccare il volo o costringerli ad abbandonare l’Europa?

Per quanto riguarda il tema sport, nel 2020 1,3 milioni di persone sono impegnanti nel campo dello sport nell'Unione Europea, per un totale del 0.7%. Un'indagine condotta dall'Eurobarometro su sport ed attività fisica riporta che la percentuale di europei che dichiara di praticare uno sport almeno una volta a settimana è pari al 40%, contro il 35% che dichiara di non praticare alcun tipo di attività. La differenza riguarda anche la segmentazione rispetto al sesso, per cui emerge come gli uomini- in fascia d'età 15 - 24 anni- siano più sportivi delle donne, anche se è chiaro come l'attività fisica tenda a diminuire con l'avanzare dell'età.

Partendo da questi dati relativamente allarmanti, ci si interroga sulle eventuali problematiche connesse allo sport e, di conseguenza, alla sua pratica.

La prima riguarda le infrastrutture, spesso fatiscenti ed inesistenti in alcuni territori: si pensi all'Italia e alla Grecia, che presentano un tasso del 3% di cittadini impegnanti in attività sportive, contro il 72% della Finlandia. Difatti, in mancanza di strutture adeguate, i ragazzi sono costretti ad abbandonare la propria passione e di conseguenza a trovare un’alternativa come ripiego o, nella peggiore delle ipotesi, non praticare alcun tipo di sport.

In assenza di grandi infrastrutture, si deduce come lo sport più diffuso in Europa sia il calcio, un’attività che non richiede grandi investimenti, strumenti per poter essere praticata. Nella maggior parte degli sport, invece, questi ultimi sono fondamentali per consentirne lo svolgimento: basti pensare al nuoto, alla ginnastica artistica, al baseball, hockey… esempi di sport che per essere praticati, oltre che grandi infrastrutture, richiedono notevoli fondi a livello europeo.

Un altro problema è la mancanza di una vera e propria cultura dello sport che riesca ad inculcare nei ragazzi l’importanza di un’attività sportiva curriculare ed extra-curriculare. Nel contesto scolastico il tempo dedicato allo sport e alla sua cultura è ridotto alle due ore settimanali. Il più delle volte, vista la scarsa motivazione verso questa attività, i ragazzi vivono queste ore come una “perdita di tempo”. La conseguenza è la crescita di giovani poco motivati nel praticare attività sportiva.

L’Europa del futuro dovrebbe offrire reali opportunità per consentire a ciascun ragazzo, indipendentemente dall’età e dalla situazione economica, di dar forma alle proprie passioni.
L'Unione Europea, tra i tanti obiettivi che intende perseguire nel piano di lavoro 2021-2024, ripone attenzione sul tema dello sport, in maniera particolare focalizzandosi sull'integrità e sui valori, sul favorire una politica sportiva sostenibile e sul rafforzare la partecipazione allo sport e all'attività fisica, con l'obiettivo di promuovere uno stile di vita attivo e rispettoso dell'ambiente.

Un'azione risolutiva potrebbe essere il ripristino e l'apertura di infrastrutture più adeguate, con orari più flessibili e prezzi più accessibili, tali da consentire a tutti di potersi iscrivere.

Un'ulteriore soluzione al problema emergente potrebbe riguardare il cambiamento del sistema scolastico europeo rispetto all’importanza dello sport e della sua cultura.

È necessario creare scuole con infrastrutture più grandi; dedicare più tempo allo sport e alla sua cultura nelle ore curriculari; formare i docenti rendendoli più preparati e buoni motivatori verso i ragazzi; organizzare corsi pomeridiani dedicati all’attività sportiva e attutire i costi che gravano sulle famiglie, consentendo ai figli di praticare attività sportiva.

Coltivare lo sport per i giovani europei sarebbe un gran vantaggio non solo a livello fisico, combattendo la sedentarietà, ma un beneficio anche a livello sociale e morale, poiché lo sport è un buon mediatore che consente ai ragazzi di maturare valori profondi come lo spirito di squadra, la socializzazione, l’integrazione e la fiducia verso il prossimo.

In merito al tema dell’istruzione europea, gli sforzi sostenuti dall’Europa sono notevoli, poiché la stessa ritiene opportuno fornire ai propri cittadini un elevato livello di istruzione e di formazione. Difatti, il 4° obiettivo dell'Agenda 2030 prevede che, entro il 2030, tutti i ragazzi e le ragazze completino il ciclo di istruzione primaria e secondaria, che abbiano parità di accesso per tutte le donne e uomini ad un'istruzione a costi accessibili, costruire strutture scolastiche che siano adatte alle esigenze dei bambini, alla disabilità e alle differenze di genere e fornire ambienti di apprendimento sicuri, inclusivi ed efficaci.

Il problema ragazzi-istruzione nel contesto europeo differisce in base allo stato di appartenenza e a come quest’ultimo riesce a trasformare i fondi stanziati dall’Europa in varie opportunità. In particolare, lo Stato italiano, nella classifica Europa ed istruzione, riporta risultati poco soddisfacenti poiché una buona percentuale di ragazzi o abbandona gli studi o, nonostante i vari titoli in possesso, non riesce a trovare un lavoro pertinente alle sue competenze.

Difronte a questo allarme è opportuno rivedere il sistema scolastico capendo quali siano i punti di forza e quali di debolezza. Nel formare la generazione futura gli investimenti in merito al contesto scolastico richiedono sforzi e impegno da parte di tutti coloro che occupano una parte attiva al suo interno.

Lo Stato deve cercare di distribuire e stanziare maggiori fondi per rendere le scuole più efficienti e al passo con i cambiamenti sociali e tecnologici.

Le scuole e i rispettivi docenti devono cooperare per la realizzazione di scuole più conformi alle esigenze dei giovani e soprattutto creare un ponte nel contesto lavorativo, consentendo loro di impiegare le competenze acquisite negli anni.

Questa è l’Europa futura che, la generazione dei giovani, sogna!

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Lavoro svolto da:

 Martina Litterio, Alessio Bonavoglia e Angelica Scarcelli.

Studenti della magistrale SCOPSI presso l’Università degli Studi di Bari Aldo Moro.

 Litterio Martina

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