I GRANDI CAMBIAMENTI INIZIANO DA PICCOLI PASSI- EUROPA-
I GRANDI CAMBIAMENTI INIZIANO DA PICCOLI PASSI
Dallo scioglimento dei ghiacciai, all’aumento delle temperature, fino agli eventi estremi, come uragani e allagamenti, che stanno diventando più intensi e frequenti. Sono tutti effetti del cambiamento climatico, che preoccupa gli esperti di tutto il mondo, impegnati a trovare soluzioni che possano rallentare questa tendenza. La causa, per buona parte, è da attribuire all’uomo e, in particolare, come sottolinea l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), https://www.epicentro.iss.it/ambiente/rischiAmb_oms#:~:text=Circa%20il%2024,dall%E2%80%99ambiente%20di%20vita , all’uso di combustibili fossili, che rilasciano nell’aria un’enorme quantità di anidride carbonica e altri gas serra, in grado di intrappolare calore. Dunque, secondo l’OMS, “negli ultimi 130 anni, il mondo si è riscaldato di circa 0,85°C e ciascuno degli ultimi tre decenni è stato successivamente più caldo di qualsiasi decennio precedente dal 1850.” La conferma arriva anche dalla NASA, che ha analizzato la variazione della temperatura globale rispetto alle temperature medie 1951-1980. Dal 2001, sono stati registrati 19 dei 20 anni più caldi (escluso è il 1998), tra cui il record spetta al 2016. La tendenza, in ogni caso, è in salita. È dalla rivoluzione industriale che l’uomo contribuisce a modificare il fragile equilibrio del globo, alimentando l’aumento dell’effetto serra, condizionato dalle emissioni di gas nell’aria, derivati soprattutto dalle industrie, dai trasporti e dalla produzione di energia.
Questo riscaldamento della temperatura della superficie globale porta con sé diverse conseguenze per il clima. Abbiamo lo scioglimento delle calotte polari e dei ghiacciai, a causa del caldo eccessivo, che a sua volta provoca l’innalzamento del livello dei mari, provocando alluvioni e fenomeni di erosione nelle zone costiere. Secondo l’Unione Europea, il cambiamento climatico sta già avendo forti ripercussioni sulla salute dell’uomo: negli ultimi anni, alcuni luoghi hanno registrato un aumento delle morti dovute al calore e in altri luoghi è avvenuta la stessa cosa per il freddo.
Il cambiamento climatico ha avuto un forte impatto sul piano economico e sociosanitario. Da un punto di vista economico, i cambiamenti climatici hanno recato danni alle case e alle infrastrutture, causati da eventi estremi, fino alle difficoltà nel settore agricolo, che deve sottostare alla quantità di precipitazioni e alle temperature; da un punto di vista sociosanitario, abbiamo un peggioramento delle condizioni di vita delle popolazioni, costrette a convivere con questi eventi catastrofici o scelgono la strada dell’emigrazione. L’aumento delle temperature può favorire, inoltre, la diffusione di malattie tropicali, come la malaria; non
solo, lo spostamento di alcuni tipi di insetti verso altre zone potrebbe anche mettere a rischio alcune specie animali e vegetali più fragili. Rimanendo in tema di effetti, possiamo citare l’ILVA di Taranto (IL GIORNALE DELL’AMBIENTE), definito come “mostro inquinante d’Europa”. Si parla della famosa acciaieria di 330 metri, inaugurata nel 1965, finita sotto accusa dal 2012 per sversamento di sostanze pericolose e inquinamento atmosferico.
Nonostante la drammaticità di questi scenari, ci sono aziende che si stanno impegnando per ridurre il proprio impatto sull’ambiente; un esempio è VOESTALPINE (ANSA), la quale ha fondato il proprio valore sulla riduzione del carbon footprint, ponendo come base l’energia rinnovabile. Al di fuori dell’ambiente siderurgico, ci sono tante altre aziende che stanno offrendo un contributo attivo per ridurre l’impatto sull’ambiente, ad esempio l’azienda ADIDAS (ENI), la quale si interessa al riciclo rifiuti convertito in materia prima per prodotti, anche ENEL GREEN POWER ( ESRI ITALIA), si occupa dello sviluppo e della gestione di generazione di energia da fonti rinnovabili. Non solo i privati ma anche le organizzazioni internazionali si stanno mobilitando per fare di più, anche se l’obiettivo è ancora lontano. Molti paesi, tra cui Cina e India, dimostrano di essere poco sensibili nei confronti dell’inquinamento; nonostante questo, James Hansen, astrofisico e climatologo, ha affermato che è presente un elemento paradossale su questi due ultimi paesi citati: l’inquinamento prodotto da Cina e India, starebbe rallentando il riscaldamento globale. Questa idea potrebbe essere controintuitiva ma è possibile che sia così in realtà.
È importante che ognuno di noi dia il proprio contributo, con semplici azioni che possono salvare il mondo: non lasciare le apparecchiature elettriche in stand-by, fare la raccolta differenziata, consumare più cibo bio, etc. L’importante è iniziare a praticare queste piccole e semplici azioni, poiché i grandi cambiamenti iniziano da piccoli passi.
Giulia Maffei, Elisa Fanelli - SCOPSI Università degli studi di “Aldo Moro” di Bari