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Giovani e Digital Skills: il segreto per un’Europa all’avanguardia

Durante gli ultimi anni, l’Europa ha macinato progressi rilevanti nel settore della digitalizzazione. Dall’indice Desi (edizione 2021), strumento di cui la Commissione europea si serve per misurare il progresso digitale in ciascuno Stato membro, emerge infatti un miglioramento in relazione a connettività e competenze digitali di base. Si tratta, dunque, di dati incoraggianti che mostrano un quadro generale piuttosto omogeneo. Tuttavia, la lettura dell’indice evidenzia anche un divario non indifferente tra i Paesi in cima alla classifica - come Danimarca, Finlandia, Svezia - e quelli occupanti le ultime posizioni, tra cui figurano Grecia, Bulgaria e Romania. Le zone di depressione della digitalizzazione sono riconducibili alla carenza di capitale umano con competenze digitali avanzate che ha determinato una transizione digitale più lenta in molti Stati UE. Altro tallone d’Achille è rappresentato dal ridotto utilizzo delle tecnologie digitali da parte delle imprese, relativamente a Big Data, Intelligenza Artificiale e cloud. Quanto ai servizi pubblici digitali invece, non ci sono miglioramenti significativi circa i servizi di e-government offerti ai cittadini, nonostante l’impegno da parte di diversi Stati membri di creare e mettere a disposizione un maggior numero di piattaforme digitali per la fruizione di servizi online.

I dati sopra esposti indicano quanto l’Europa sia lontana dal raggiungimento degli obiettivi messi a punto per il cosiddetto “decennio digitale”. Questo, infatti, ha l’aria di essere un decennio determinante per il mondo digitale, che apporterà cambiamenti radicali su larga scala che coinvolgeranno il nostro modo di vivere, di imparare, di lavorare e di relazionarci con il mondo. La lettura dell’indice Desi in chiave nazionale dà uno spaccato di quella che è la situazione nel contesto italiano. L’Italia ha raggiunto diversi traguardi nell’ambito del digitale, in particolar modo in termini di connettività. Malgrado ciò, resta ancora un fanalino di coda sul fronte delle digital skills o competenze digitali, e questo è attestato dal rapporto Desi che vede il Belpaese occupare il terzultimo posto della classifica europea. Questa grave lacuna rischia di minare l’accesso ai servizi digitali da parte dei cittadini e a costituire un freno per l’innovazione delle imprese. Nel rapporto, si apprende che “è fondamentale porre maggiormente l’accento sul capitale umano e proseguire gli sforzi in materia di istruzione, riqualificazione e miglioramento delle competenze e formazione sul posto di lavoro in settori ad alta intensità tecnologica”.

Relativamente alle competenze digitali, l’Italia registra livelli di base e avanzati più bassi rispetto alla media UE.  A sostegno di ciò, si legge che solo il 42 % della popolazione di età compresa tra i 16 e i 74 anni possiede competenze digitali di base (a fronte del 56 % nell’UE) e solo il 22 % può vantare competenze digitali superiori a quelle di base (31 % nell’UE). È necessario dunque affrontare questo problema con grande urgenza in quanto potrebbe alimentare ancor più il già presente gap tra gli Stati membri in ritardo in materia di digitalizzazione e quelli più forti ed avanzati, occupanti le primissime posizioni in classifica. Per il raggiungimento dell’obiettivo, risulterebbe proficuo creare iniziative volte a specializzare i giovani - nonché nuovi attori del futuro - in materia di digitalizzazione, ad esempio attraverso l’istituzione di corsi di formazione specifici e programmi finanziati totalmente o parzialmente da determinati enti di ciascun Paese membro. In conclusione, l’augurio è quello che l’Europa sappia intensificare gli sforzi al fine di ridurre il digital divide tra i Paesi membri e sopperire all’urgente necessità di educare ed istruire i giovani (anche) a livello digitale, di renderli consapevoli delle immense potenzialità (e dei potenziali rischi) dell’integrazione tecnologica.

A cura di: Grazia Laserra, studentessa SCOPSI, Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”

Fonti: European Commission. Shaping Europe’s digital future, "Digital Economy and Society Index (DESI) 2021": https://digital-strategy.ec.europa.eu/en/library/digital-economy-and-society-index-desi-2021; Innovation post. Politiche e tecnologie per l’industria, M. Crisantemi, “Desi 2021: Italia terzultima in Europa sulle competenze digitali”: https://www.innovationpost.it/2021/11/12/desi-2021-italia-terzultima-in-europa-sulle-competenze-digitali/; Mondo 3. Tariffe, tecnologia e telefonia, Joe Baguley, VP e CTO VMware EMEA, “La sovranità digitale definirà i prossimi dieci anni in Europa”: https://www.mondo3.com/legislazione/2022-01-08-sovranita-digitale-europa.html.

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