L'Europa che vorrei in termini di migrazione fa riferimento alla situazione in Europa vedendo come protagonista l'immigrato, lo straniero, ma più precisamente il figlio dell'immigrato, colui che è considerato tale solo perché discende da genitori stranieri, immigrati.
Yasmine Ouirharne ha 23 anni. Vive in Francia, ma è nata in Italia da padre marocchino e madre italiana. E' La Giovane Europea dell'anno 2019 e il suo riconoscimento è indirizzato per l'impegno e uguaglianza di genere e dei figli d'immigrati. Ha affermato:
"Io sono “nata” con la consapevolezza di “essere diversa” e questo mi ha sempre dato molto fastidio. Il razzismo e la discriminazione che ho vissuto e vivo tuttora in Italia sono strettamente legati al concetto di cittadinanza." (https://www.osservatoriodiritti.it/2019/06/18/figli-di-immigrati-nati-in-italia-cittadinanza-italiana)
LA CITTADINANZA
Il concetto di cittadinanza è di estrema importanza per l'Italia, ma non per l'Europa. Tutti i figli di immigrati che nascono su territorio europeo devono essere considerati cittadini europei. La cittadinanza è una certificazione formale dei diritti innati di ciascun essere umano, è l'attestazione anagrafica che la persona è diritto umano sussistente. A livello giuridico non vi è alcuna differenza tra un europeo che nasce in territorio europeo e uno che discende da genitori stranieri, ma a livello sociale e personale non avviene ciò. Una persona europea discendente da genitori stranieri si sente diversa nonostante le appartenesse la cittadinanza, nonostante fosse altamente integrata. Questo accade perché a farla sentire diversa sono gli altri. Molti individui sostengono: "Sei straniera, non puoi mai essere europea" solo perché indossa il velo, ha un credo differente, ha una pelle scura, ha un modo di vestirsi diverso o meglio diversamente uguale. Ci sono anche i figli di immigrati che mantengono la cittadinanza del loro luogo di origine e scelgono di non possedere la cittadinanza europea.
OGGETTO DI CRITICA
Perché se nasci in Italia, vuoi mantenere la tua cittadinanza? La gente critica anche questo tipo di scelta, ma le ragioni potrebbero essere tante: dal voler mantenere radicate le proprie radici all'avere intenzione di tornare nel proprio paese. Perché ti chiami in un modo così strano visto che sei un cittadino europeo? Tutto questo porta il figlio dell'immigrato ad un processo di esclusione che lo porta a sentirsi isolato, triste. C'è anche da sottolineare il processo lungo per far sì che si ottenga la cittadinanza europea per coloro i quali sono nati o hanno vissuto un breve periodo di tempo nel luogo di origine. Si attende per anni questo raggiungimento e molti dei quali ci hanno provato lo hanno reputato stancante arrivando a sognarlo.
L'ARTICOLO 3
Cosa bisogna fare per ottenere un'amalgamazione tra europeo figlio di europeo ed europeo figlio di immigrato? L’articolo 3 della Costituzione afferma che “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”. Pur non possedendo la cittadinanza si ha il diritto di essere rispettato, trattato e considerato proprio come coloro che, invece, sono cittadini europei. Dovremmo tener conto di ciò che afferma quest'articolo, fissarlo bene nella mente e agire diversamente partendo dalla nostra mente. Allora cosa potremmo fare per evitare ciò? Quali conseguenze bisognerebbe attuare per far sì che un figlio di immigrato si senta tale non accusando differenze con il resto della popolazione? Bisognerebbe cercare di trasmettere messaggi positivi a riguardo, creare gruppi di supporto e sostegno e abbattere quei muri di esclusione che consentano a tutta questa gente di sentirsi parte integrante del nostro paese non solo a livello morale, ma anche e soprattutto a livello giuridico.
Bisognerebbe immaginare il mondo come un incastro di nodi che possono essere legati sempre di più o slegati proprio metaforizzando l'immagine del popolo che accoglie ogni tipo di etnia.
Il figlio di immigrato è anche Figlio dell'Europa.
A cura di Micaela Gesuè, studentessa del corso di laurea SCOPSI dell'università degli studi di Bari "Aldo Moro"
Fonti: Bambini figli di immigrati: perchè cittadini "europei" Antonio Papisca (2013) (https://unipd-centrodirittiumani.it/it/pubblicazioni/Bambini-figli-di-immigrati-perche-cittadini-europei/1069)/ Figli di immigrati e donne: le battaglie di Yasmine per un'Europa migliore di Laura Filios (https://www.osservatoriodiritti.it/2019/06/18/figli-di-immigrati-nati-in-italia-cittadinanza-italiana/)/ La Costituzione Italiana: articolo 3 ( https://ms-mms.hubscuola.it/saggio/120900061409/3001e4e5-0587-400e-8937-afa39a26d1da/0_costituzione/costituzione/articoli/art3.html)/ Immagine2: Migranti: il parlamento europeo apre a nuovi canali (www.altalex.com)/ Immagine in evidenza (forlytoday.it)