SEMPRE PIÙ ONLINE!
La trasformazione digitale rappresenta una risorsa importante non solo per l’evoluzione lavorativa delle aziende ma anche in un contesto organizzativo, sociale e culturale che incide principalmente sul business digitale.
Non si tratta di un semplice processo tecnologico ma di un vero e proprio cambiamento radicale, un’esigenza che riguarda l’intera cultura aziendale nell’ambito delle competenze e strategie attuate per migliorare il piano delle organizzazioni lavorative cercando di fuoriuscire dalla “comfort zone” in cui siamo ancora ancorati.
Una grande scossa è stata la pandemia da Covid-19, che ha dovuto imporre delle nuove strategie alternative in ambito digitale tanto da dover modificare la nostra vita quotidiana, a partire dal lavoro stesso. Ad oggi i nuovi canali digitali non rappresentano più un’alternativa, ma un obbligo vista la costante competizione con il mercato nazionale ed estero.
Le piattaforme online con il tempo hanno assunto il ruolo da protagonista sia in ambito economico che sociale, fungendo da garante nelle opportunità commerciali e nei canali di comunicazione; non a caso con la crisi pandemica, si è avuta la necessità di convalidare soluzioni con obiettivi a lungo termine e benefici per il futuro lavorativo soprattutto per le generazioni future.
Allo stesso tempo però sorgono delle difficoltà dovute alla costante interconnessione del mondo fisico e digitale, presupposti necessari per la costruzione di spazi inerenti alla sicurezza informatica, necessaria per una maggiore protezione lavorativa e personale . Sulla questione relativa alla sicurezza digitale, l’Unione Europea ha adottato alcune misure per evitare l’insorgenza di contenuti negativi e/o terroristici online. Si tratta di una misura importante tesa a responsabilizzare tutti coloro che si interfacciano alla “sfera del digitale”, ormai immersa nella vita dei cittadini europei con l’obiettivo di migliorarla.
I contesti in cui l’intelligenza artificiale si manifesta, spaziano dall’ambito sanitario, all’economia verde e circolare, meccanica, turismo, agricoltura e in in molti altri ambiti; se ne evince quindi il bisogno di una vera e propria legislazione che ne garantisca il pieno sfruttamento.
Il 21 Aprile 2021 infatti, la Commissione europea ha presentato una proposta per regolamentare l’Intelligenza Artificiale fornendo un quadro coerente ed eticamente corretto per poter garantire una maggiore sicurezza sul lavoro e sulla rete, sostenendo una maggiore competizione in Europa influenzando gli standard globali. L’Europa si è concentrata sul tema, impostando una strategia informatica efficace investendo sul potenziale dei dati privati e pubblici per le aziende e per i ricercatori dell’Unione Europea, ampliando spazi per la raccolta di questi dati e aree che ne garantiscano la piena affidabilità e sicurezza.
La pandemia ha smascherato evidenti falle tra cui, la scarsa istruzione in ambito digitale e allo stesso modo l’esigenza di voler uscire da questo “deficit”.
Le soluzioni a riguardo possono garantire un ampio sviluppo delle competenze in ambito digitale se queste verranno garantite ad un pubblico ampio, con una semplice accessibilità e soprattutto a costo zero.
Si è pensato di investire su corsi ad accesso libero e gratuito in videoconferenza, investendo anche sulle risorse umane ovvero il soggetto competente in materia che sosterrà questi corsi anche a distanza, dove nello specifico si tratterà di temi legati allo sviluppo dell’ambiente online interattivo.
E’ importante marciare sul coinvolgimento diretto di ogni partecipante, attraverso una comunicazione orizzontale che sciolga ogni dubbio o incomprensione relativa alle tematica, cercando di ottenrre maggiori riscontri sulla strategia proposta.
Gli obiettivi che ci poniamo di raggiungere devono indurre il soggetto a sviluppare competenze e abilità nella sfera digitale aiutandolo a autoresponsabilizzarsi sull’utilizzo del sistema, rendendo più semplice e veloce la navigazione sul web e l’utilizzo delle varie operazioni, riducendo i costi legati alla gestione di pratiche, riscontrando una maggiore sicurezza sul lavoro e sulla protezione dei dati.
La promozione di queste strategie potrebbe sviluppare competenze pratiche e soprattutto consapevolezza del modo in cui lo si sta facendo optando ad un miglioramento continuo al passo con i tempi.
Rosa Mariapia Grimaldi, Fabiana Guarini, studentesse SCOPSI, Università degli Studi Aldo Moro di Bari
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