È difficile pensare ad un problema più stingente di quello della salute, questo perché tipicamente ci si prodiga a trovare soluzioni soprattutto quando l’ambito colpito è proprio questo. Per meglio intendersi è più facile vedere la presa di posizione di determinate figure quando a rischio è la sopravvivenza dell’uomo o qualsiasi cosa che possa intralciarne la salute. In realtà è un tema molto importante perché collegato con molti altri del resto, non è un caso che negli ultimi tempi sono aumentate le battaglie per un’alimentazione più sostenibile che faccia bene non solo all’ambiente ma anche alla salute stessa di chi fa questo salto di qualità. È anche vero però che sebbene queste due tematiche siano fortemente legate è difficile immaginare ad oggi immaginare che questo cambiamento venga effettuato realmente su vasta scala, per un altro grande problema: quello economico. L’alimentazione sostenibile oltre che “introdursi” in quelle che sono le abitudini alimentari delle persone per migliorarne sicuramente la qualità a tavola e conseguentemente la salute, dovrebbe anche bussare al portafoglio. Sebbene l’uomo sia un individuo abitudinario è altrettanto vero che introdurre i cambiamenti a piccoli passi, così come nella storia, portano a grandi rivoluzioni quindi il problema concreto viene riversato sul punto di vista economico.
Avere un’alimentazione sostenibile spesso viene a costare di più dal momento che ciò che si mette in tavola possa derivare da agricoltura biologica, non trattata, stagionale ma anche riduzione di consumo di carne o pesce e sostituiti con alimenti che possano avere lo stesso apporto nutrizionale ma che difficilmente si trovano in tutti i supermercati, e qualora ci fossero il loro presso è sicuramente più alto. Dal punto di vista salutistico è anche vero che un’alimentazione più controllata e genuina ma soprattutto che segua la stagionalità e che non usufruisca di frutta, verdura ed ortaggi ricchi di pesticidi di certo male non fa! Ma allora come venirne a capo?
Qualcuno una volta disse “noi siamo ciò che mangiamo”, ed è assolutamente vero, ecco che quindi i due problemi paralleli e contemporanei si uniscono: Salute ed ambiente, salute ed alimentazione. Si pensi all’utilizzo della plastica, si è dovuti arrivare al 2022 per capire che forse con tutta la tecnologia che viviamo giorno dopo giorno un’alternativa ecologica che non faccia male all’ambiente e alla salute si può trovare. Sostituiamo la bottiglietta di plastica, per non ingerire più le microplastiche rilasciate da quest’ultima, con la borraccia riutilizzabile che oltre a far bene a noi fa bene anche all’ambiente.
Ad oggi esistono tante correnti di pensiero specialmente quelle che combinano salute e ambiente come ad esempio quella del vegetarianismo e veganismo che promuovono uno stile di vita più green. Mi è capitato di riflettere sulla questione dell’eterna diaspora tra chi non comprende minimamente questa scelta e chi invece abbracciandola ha cambiato completamente vita e prospettiva. Si possono trovare in internet differenti testimonianze di persone che da consumatori quotidiani di carne e derivanti hanno iniziato una nuova vita, con non poche difficoltà, cambiando la loro alimentazione e rendendola più sostenibile per tutti ambiente, animali e la loro salute compresa.
Sicuramente queste due correnti non sono la soluzione univoca ai problemi precedentemente citati, però sono una delle tante alternative, si potrebbe avere un’alimentazione sostenibile anche continuando ad avere una dieta bilanciata che comprenda l’utilizzo di carne ma che non derivi da allevamenti intensivi con utilizzo di antibiotici (che oltretutto sono dannosi anche per la nostra salute). Ovviamente sono prodotti che poi alla carta costano di più.
La soluzione potrebbe prendersi su vasta scala, promuovendo e inserendo questi prodotti a prezzi più raggiungibili da diverse persone anche spingendo sotto il punto di vista salutistico, se mangi bene vivi bene. In questo modo la genuinità sarebbe alla portata di tutti indistintamente dal portafoglio, facendo diventare ciò che oggi è un modo di vivere di una minoranza, le nuove basi di un stile di vita migliore per tutti.
Favuzzi studentessa SCOPSI Università degli Studi “Aldo Moro” di Bari