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Salviamo l’ Europa e la sua Generazione!
SALVIAMO L’EUROPA E LA SUA GENERAZIONE! Tra i problemi che stanno preoccupando la generazione europea ed il loro futuro, rientrano quelli relativi allo sport, alla cultura e all’istruzione. Cosa pensiamo di fare per offrire alla nostra generazione, ai nostri figli o a chi verrà un futuro che sia all’altezza dei loro sogni, delle loro capacità e delle loro ambizioni senza privarli di spiccare il volo o costringerli ad abbandonare l’Europa? Per quanto riguarda l’ambito sport, solamente il 40% dei ragazzi europei pratica un’attività sportiva. Il dato è allarmante, difatti necessita di essere affrontato sotto differenti punti di vista. Il primo riguarda le infrastrutture, spesso fatiscenti ed inesistenti in alcuni territori. Senza di esse i ragazzi sono costretti ad abbandonare la propria passione e di conseguenza a trovare un’alternativa come ripiego o, nella peggiore delle ipotesi, non praticare alcun tipo di sport. Tra gli sport più diffusi in Europa c’è il calcio, un’attività che non richiede grandi infrastrutture. Nella maggior parte degli sport, invece, quest’ultime sono fondamentali per consentirne lo svolgimento: basti pensare al nuoto, alla ginnastica artistica, al baseball, hockey... esempi di sport che per essere praticati, oltre che grandi infrastrutture, richiedono notevoli fondi ed investimenti a livello europeo. Un altro problema è la mancanza di una vera e propria cultura dello sport che riesca ad inculcare nei ragazzi l’importanza di un’attività sportiva curriculare ed extra-curriculare. Nel contesto scolastico il tempo dedicato allo sport e alla sua cultura è ridotto alle due ore settimanali. Il più delle volte, vista la scarsa motivazione verso lo sport, i ragazzi vivono queste ore come una “perdita di tempo”. La conseguenza è la crescita di giovani poco motivati nel praticare attività sportiva. L’Europa del futuro dovrebbe offrire reali opportunità per consentire a ciascun ragazzo, indipendentemente dall’età e dalla situazione economica, di dar forma alle proprie passioni o nel caso di ragazzi privi di passione, di aiutarli a scegliere quella più adatta a loro. Pertanto, sarebbe opportuno prevedere un’azione di ripristino e di apertura di infrastrutture che siano più adeguate, che abbiano orari più flessibili e prezzi più accessibili, tali da consentire a tutti di potersi iscrivere. Un ulteriore soluzione al problema emergente potrebbe riguardare il cambiamento del sistema scolastico europeo rispetto all’importanza dello sport e della sua cultura. È necessario creare scuole con infrastrutture più grandi; dedicare più tempo allo sport e alla sua cultura nelle ore curriculari; formare i docenti rendendoli più preparati e buoni motivatori verso i ragazzi; organizzare corsi pomeridiani dedicati all’attività sportiva e attutire i costi che gravano sulle famiglie, consentendo ai figli di praticare attività sportiva. Coltivare lo sport per la generazione europea sarebbe un gran vantaggio non solo a livello fisico, combattendo la sedentarietà, ma un beneficio anche a livello sociale e morale poiché lo sport è un buon mediatore che consente ai ragazzi di maturare valori profondi come lo spirito di squadra, la socializzazione, l’integrazione e la fiducia verso il prossimo. In merito al tema dell’istruzione europea, gli sforzi sostenuti dall’Europa sono notevoli, poiché la stessa ritiene opportuno fornire ai propri cittadini un elevato livello di istruzione e di formazione. Difatti, nel corso del tempo gli obiettivi che l’Europa intende perseguire riguardano il rendere l’apprendimento una realtà sempre più salda e il migliorare l’efficacia dell’istruzione promuovendo equità, innovazione e creatività. Il problema ragazzi-istruzione nel contesto europeo differisce in base allo stato di appartenenza e a come quest’ultimo riesce a trasformare i fondi stanziati dall’Europa in varie opportunità. In particolare, lo stato italiano nella classifica Europa ed istruzione riporta risultati poco soddisfacenti poiché una buona percentuale di ragazzi o abbandona gli studi o, nonostante i vari titoli in possesso, non riesce a trovare un lavoro pertinente alle sue competenze. Difronte a questo allarme è opportuno rivedere il sistema scolastico capendo quali sono i punti di forza e quali di debolezza. Nel formare la generazione futura gli investimenti in merito al contesto scolastico richiedono sforzi e impegno da parte di tutti coloro che occupano una parte attiva al suo interno. Lo Stato deve cercare di distribuire e stanziare maggiori fondi per rendere le scuole più efficienti e al passo con i cambiamenti sociali e tecnologici. Le scuole e i rispettivi docenti devono cooperare per la realizzazione di scuole più conformi alle esigenze dei giovani e soprattutto creare un ponte nel contesto lavorativo, consentendo loro di impiegare le competenze acquisite negli anni. Questa è l’Europa che noi, generazione futura, sogniamo! Lavoro svolto da: Alessio Bonavoglia, Martina Litterio e Angelica Scarcelli. Studenti della magistrale SCOPSI presso l’Università degli Studi di Bari Aldo Moro.   Angelica Scarcelli

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